"We'd better start savin'up for the things that money cant't buy"  - Bruce Springsteen

PARIA CANYON (UTAH/ARIZONA - USA)


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Paria Canyon si trova al confine tra Utah e Arizona. 
Si raggiunge percorrendo la strada US 89 tra Kanab e Page.
Si può campeggiare a White House Campground (senz'acqua), che costituisce il punto di partenza per l'esplorazione. Ci si deve registrare presso la locale Ranger Station.
Percorrerlo tutto implica camminare per circa 60 Km (sola andata) sino al lago formato dallo sbarramento del fiume Colorado (Glen Canyon National Recreation Area), organizzando poi il ritorno a White House Campground con un taxi. Il tutto normalmente richiede 4 giorni.
In realtà anche una sola giornata ne consente un'esplorazione entusiasmante, anche se parziale, con ritorno al punto di partenza. 
Iniziando l'esplorazione il mattino presto si può arrivare sino alla confluenza con un altro interessante canyon, Buckskin Gulch, che può essere a suo volta integralmente esplorato. Il tragitto dal campeggio alla confluenza con Buckskin Gulch e ritorno richiede di percorrere circa 24-25 km.


© Nicoletta Galante 2004

Paria Canyon è senz'altro uno degli "Slot canyons" più affascinanti che abbiamo percorso, anche se solo parzialmente. Gli "slot canyons" sono i canyons che presentano passaggi più o meno stretti e che, proprio per questa ragione, vanno percorsi dopo aver preso conoscenza delle previsioni meteorologiche: un improvviso temporale estivo in una zona pressoché priva di vegetazione e con un terreno poco permeabile li può trasformare in pochi minuti in una trappola mortale. 
Ammirare quindi il paesaggio e le incredibili sculture dal vento e dall'acqua sulla roccia, ma valutare anche la praticabilità di eventuali necessarie vie di fuga, nel caso di un soggiorno prolungato!
Indispensabile inoltre portarsi molta acqua, almeno 4-5 litri per persona, per l'escursione di un giorno, cui si deve aggiungere un filtro per potabilizzare l'acqua del fiume, nel caso si voglia optare per il percorso di tre giorni. 
Attenzione a non sgarrare: la disidratazione può diventare un "peccato mortale" in luglio-agosto, e quando vengono a cercarti può essere troppo tardi... 
"be prepared for self rescue" (...arrangiati!) sta scritto sul permesso rilasciato dai rangers.

foto di © Nicoletta Galante 2004


© Nicoletta Galante 2004

Sculture dell'acqua e del vento...


© Nicoletta Galante 2004

... che offrono un po' di riparo 
al sole cocente del deserto

 

© Nicoletta Galante 2004

Il letto del Paria River 
comincia a restringersi 
e le pareti del canyon ad alzarsi...


© Nicoletta Galante 2004

... trasformandosi talvolta in brevi
gallerie percorse dall'acqua 


© Nicoletta Galante 2004

Il canyon si restringe gradatamente 
sino a una larghezza di pochi metri. 
Le pareti sono levigate e scolpite 
dall'azione del vento e dell'acqua

© Nicoletta Galante 2004

Non osiamo pensare come può 
trasformarsi questo piccolo ruscello 
nel caso di una improvvisa 
pioggia torrenziale...

© Nicoletta Galante 2004

... ma nessuna foto può rendere 
la bellezza di queste 
incredibili pareti 
che incombono sul canyon

 


© Nicoletta Galante 2004

L'unico essere vivente incontrato 
sul fondo del canyon. 
Dove c'è acqua non mancano invece 
gli uccelli.


© Nicoletta Galante 2004

Ad ogni curva si aprono nuove prospettive, 
mentre il variare della luce solare 
accende il rosso delle pareti 
di pietra arenaria.

© Nicoletta Galante 2004

Alla confluenza tra 
Paria Canyon e Buckskin Gulch

 

 
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Riproduzione e diritti riservati -  Aggiornato il - Updated on: 09-mar-2016