DESERTO
CHE VIVE:
IN VISITA AD ANZA BORREGO DESERT STATE PARK
di
Alice Tassinari
© Nicoletta
Galante 2002
Alice
circondata da creature spinose del deserto:
in primo piano dei "Barrel Cactus" (Ferocactus
cylindraceus), e delle Agavi.
L'arbusto sulla sinistra è un "Ocotillo" (Fouquieria
splendens) |
Vivere
nel deserto non è una cosa semplice, ma alcuni organismi si sono adattati
a viverci, nonostante la scarsità d’acqua (cadono meno di 20 cm di
pioggia all’anno) e l’escursione termica (ovvero la variazione di
temperatura del giorno e della notte).
Nei deserti
americani la temperatura diurna può arrivare a 49°C e alcuni
animali, come le lucertole, i serpenti o i conigli, sopravvivono
nascondendosi sotto terra in cunicoli, o sotto i massi, cioè in
posti dove sono protetti dal calore eccessivo del sole, mentre altri
sono attivi solo durante la notte.
Alcune piante hanno modificato le proprietà delle proprie foglie:
quelle di “Brittlebush” sono ricoperte da una fitta peluria che
trattiene l'umidità, mentre le foglie del “Creosote Bush” sono
leggermente oliate sulla superficie per impedire all’acqua di
evaporare e quelle di “Desert Holly”sono di un verde molto
pallido, che in estate diventa quasi bianco, per riflettere i raggi
solari. Infine, quelle del “Palo verde” cadono quando non c’è
disponibilità d’acqua: la fotosintesi clorofilliana viene quindi
realizzata dai rami verdi (da cui il nome).
Molte piante hanno risolto la questione con... una vita breve, in
concomitanza della stagione delle pioggie. |
© Nicoletta
Galante 2002
L'arido,
inospitale ma affascinante paesaggio del deserto |
Durante il nostro
campeggio di una notte e due giorni a Anza-Borrego Desert State Park, le
piante più frequenti che abbiamo potuto vedere sono vari i tipi di “Cholla”
(Opuntia).
© Nicoletta
Galante 2002
Al
centro della foto, alla destra di Alice, due piante di
"Pencil Cholla" (Opuntia Ramosissima).
Dietro, in secondo piano, una "Teddy Bear Cholla" (Opuntia
bigelowii) |
Queste
sono delle varietà di cactus che talvolta raggiungono dimensioni
ragguardevoli (in qualche caso superano i tre metri di altezza) e
che spesso presentano delle spine dotate di microscopici uncini
sulla superficie, cui bisogna prestare molta attenzione perchè sono
veramente difficili da togliere. |
Un'altra pianta
molto caratteristica è l’“Ocotillo” (Fouquieria
splendens) che è
un arbusto grigio-verde con delle strette foglie a grappolo e con una
infiorescenza rossa che spunta nell’apice delle foglie dopo una pioggia
e che può raggiungere i 9 metri. Comuni sono anche le varietà di Agave e
le “Yucca”, entrambe di colore verde
oliva, caratterizzate dai grandi fiori centrali e dalle foglie più o meno
spesse che terminano con delle lunghe spine cui bisogna prestare molta
attenzione!
E'
interessante notare che per le Agavi la fioritura rappresenta il
momento finale dell'esistenza: una volta che i fiori si trasformano
in semi la pianta muore.
Per quel che riguarda la fauna, abbiamo incontrato una tarantola,
(un aracnide dalle dimensioni degne... di rispetto, dal colore
nero e marrone, velenoso ma molto timido, che si ciba d’insetti
e di qualche piccola lucertola) e un “Jackrabbit”,
un coniglio dalle abitudini notturne, grigio e alto quasi 50
centimetri, con delle lunghe orecchie e un collo lungo e sottile. |
© Nicoletta
Galante 2002
Una
vellutata tarantola si aggira furtivamente alla ricerca di
cibo... |
Nel deserto si
possono incontrare anche serpenti, coyote, farfalle, pipistrelli, vari
tipi di uccelli, scorpioni, scarafaggi ecc…
Il deserto dove
abbiamo pernottato era di tipo roccioso, anche se presentava degli spazi
sabbiosi, dove sono state stabilite delle aree ricreative per il pic-nic e
il campeggio in tenda o in camper.
I deserti americani appartengono in realtà a tipologie diverse,
caratterizzate da flora e fauna specifiche: il deserto di Anza Borrego
viene classificato come "Colorado Desert", variante del "Sonoran
Desert" o deserto di Sonora.
Nel parco ci sono diversi sentieri per
fare delle passeggiate, ma è severamente proibito uscirne, poiché si
potrebbe danneggiare l’ecosistema molto fragile.
© Nicoletta
Galante 2002
Nel
deserto il coro dei coyote rompe il silenzio della notte... |
E ci sono diverse altre
regole da rispettare: per esempio, molta gente ci va per ascoltare i mille
suoni del silenzio del deserto, come un coro di coyote o più
semplicemente un soffio di vento, così sarebbe opportuno mantenere il
silenzio almeno dalle dieci di sera alle sei di mattina. |
Se porti
il tuo adorato cane, inoltre, non dovresti mai perderlo d’occhio, perché molti
animali del parco potrebbero esserne disturbati e questo è pericoloso per
loro, ma anche per il tuo
cane: infatti sono molti i cani che sono stati morsi da coyote, o da
serpenti o che si sono punti con delle spine…
Un’altra regola
fondamentale è che è severamente vietato accendere fuochi nei luoghi non
appositi o fumare, perché si potrebbe dare origine ad un incendio, visto
il clima tanto secco.
Nel deserto ci sono
i ranger, che oltre ad aiutarti a godere una gita più sicura, fanno un
po’ di tutto, dal tenere pulito a vendere souvenirs al “Visitor Center”, dove si possono ammirare vari tipi di piante tipiche, ma più
rare, guardare filmati sul parco o delle piccole esposizioni oppure si può
fare un po’ di shopping…
L’esperienza sul
deserto mi ha molto arricchita ed è stata una “lifetime experience”che
ripeterei volentieri...
© Nicoletta
Galante 2002
La
splendida fioritura di un Barrel Cactus (Ferocactus) |
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