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Avventura nel deserto nel parco di Anza Borrego

di Irene Mistro

Irene ammira alcuni splendidi Ferocactus, che qui crescono proprio bene! Alle sue spalle un cespuglio di Ocotillo

Anza-Borrego Desert State Park è formato da 600 000 acri  (240 000 ettari) di paesaggio montuoso e area desertica. Dal picco più alto fin quasi al livello del mare Anza-Borrego, il più grande parco statale della California, fornisce un’incredibile varietà di opportunità e cose da vedere!
Questo è uno dei pochi luoghi dello stato dove è ancora possibile campeggiare liberamente, perciò se avete voglia di passare una notte nel deserto ricordatevi il sacco a pelo e soprattutto rispettate le poche regole che al parco si raccomandano per preservare questo luogo, in particolare riportate a casa la vostra spazzatura!!
Se non avete il coraggio o più semplicemente il tempo di passare una notte in tenda (come le vostre "adventurers"!), il parco offre attività per tutti i gusti: dalle lezioni sui fossili alle chiacchierate sulla natura, dalle escursioni guidate alle semplici passeggiate che danno la possibilità di esplorare la natura del parco.

Per i più fortunati ogni anno, in primavera, con la giusta combinazione di pioggia, sole,vento e temperatura sbocciano i fiori selvatici, di cui noi abbiamo potuto ammirare solo alcune immagini!

Chi non avesse voglia o bisogno di una guida può scegliere uno dei percorsi che si possono fare autonomamente, come il famoso e un po’ affollato Borrego Palm Canyon Trail, che porta ad un’oasi di palme fresca e ombrosa. 
Il sentiero roccioso è lungo circa 2,5 km e richiede poco più di un’ora di passeggiata sotto un sole cocente. 
In compenso offre magnifici scorci di deserto ed è tutto costeggiato da un ruscello.  

Qui si possono ammirare piante e animali a noi semi-sconosciuti, come ad esempio l’Ocotillo , una pianta alta ed esile i cui ramoscelli sono ricoperti di foglioline verdi e, quando è in fiore, sembra una candela per via dei fiorellini rossi che sbocciano sulla sommità dei rami.
Altre piante interessanti sono: la Cholla (che si pronuncia choy-ya) e si riproduce facendo cadere dei rametti, che sembrano delle sferette spinose e che si attaccano... 

Un'agave in fiore

alle creature di passaggio; lo smoke-tree, piccolo e con un fogliame grigio-verde; l’agave, che fiorisce una sola volta nella sua vita e poi muore; il cespuglio Creosote, piccolo e con foglie verde-oliva, fiori gialli e semi bianchi; e l’albero Palo-verde che produce il suo sostentamento sia attraverso le foglie che il tronco verde, anch’esso provvisto di clorofilla. 

Un gruppo di Bighorn Sheep
ci osserva da lontano

Tutte queste piante sono ben adattate all’ambiente desertico.
Anche la fauna è molto ricca; nel parco si possono trovare serpenti a sonagli e insetti di vario tipo, puma, lepri dalla coda nera, roadrunners (più comunemente noti come beep-beep) e, infine, la Bighorn Sheep, cioè una sorta di caprone di montagna con grandi corna il cui nome spagnolo è Borrego.
Il nome del parco deriva dalla combinazione del nome dell’esploratore spagnolo Bautista de Anza e per l’appunto “Borrego”.

Per chi avesse voglia di un’escursione nel deserto si raccomandano alcuni semplici consigli per evitare... la morte:
- portate con voi acqua, creme solari e un abbigliamento adatto all’occasione poiché le     temperature nel deserto vanno dai 42°C ai 6°C !
- pianificate la vostra escursione e, se avete un veicolo, ricordate di fare il pieno!
- infine, se incrociate un serpente nel vostro percorso, lasciatelo stare!

 


 

Lo zoo di San Diego: 
a
nfibi, rettili, uccelli e mammiferi ti danno il benvenuto in uno degli zoo più grandi e belli del mondo

di Anna Gambardella e Alice Simioni 

Anna, Alice e... un elefante incuriosito 

Il parco è molto vasto quindi è meglio avere a portata di mano una mappa o meglio un amico californiano come guida, in modo da orientarsi attraverso i cinque continenti e i loro animali.
In questo zoo si ha l’opportunità di vedere le tigri in una ricostruzione del loro habitat naturale, una foresta pluviale asiatica, o i gorilla mangiare tranquillamente e delle rare scimmie rosse arrampicarsi e giocare su un castello di legno e corde.

Puoi incontrare un orso polare mentre gioca o riposa al sole; e se vieni in occasione dello “Snow Day”, potrai vedere l’orso polare godere del fresco della neve e far finta di essere a casa… 

Pochi passi più in là puoi trovare l’aquila dalla testa bianca, il simbolo degli USA, che ti guarda con il suo occhio severo e magari hai anche la fortuna di vedere un magnifico condor mentre sta per spiccare il volo, con le sue maestose ali.
E naturalmente si possono scoprire delle creature strane come l’okapi (Okapia johnstoni), animale proveniente dalla foresta Ituri, che gli occidentali hanno scoperto solo nel 1901, perché è un animale timido e tende a nascondersi. 
Gli okapi assomigliano alle zebre ma sono gli unici parenti viventi delle giraffe.
 

Be'... non avete mai visto un okapi?

La parete di cristallo consente 
di apprezzare... la stazza 
di questi ippopotami

Si possono spiare due tranquilli ippopotami che dormono sott’acqua, e catturare l’immagine di un panda che sonnecchia su un albero; poco più in là, si possono scoprire dei connazionali dei panda, i misteriosi takin, dei quali si hanno pochissime informazioni perché vivono nascosti nelle nebbie cinesi.
Impossibile descrivere tutte le numerosissime varietà di rettili presenti, fra i quali il Californian Kingsnake, un particolarissimo esemplare di serpente a due teste, raro in natura perché ha bisogno di cure speciali ed ha molti predatori, ma ben visibile in tutta la sua stravaganza nella teca di questo zoo.

Inoltre si possono incontrare i "Shingleback", rettili che hanno testa e coda della stessa forma, ottima arma per confondere i predatori.

UNA QUESTIONE IMPORTANTE: IL BENESSERE DEGLI ANIMALI 
Gli animali in cattività devono sentirsi bene fisicamente ma anche emotivamente e per questo motivo lo zoo sta lavorando su questi aspetti. Per esempio può sembrare strano per un visitatore poco informato vedere un orso polare vivere nel clima caldo della California del Sud: se si pensa ad un orso polare di solito lo si immagina attorniato da neve e ghiaccio. 

Ma in realtà possiamo trovare gli orsi anche nella tundra, che sperimenta molti cambiamenti durante i mesi estivi. 
In questi mesi le temperature si alzano e anche qui crescono piante. 
Così a San Diego l’orso polare non si sente completamente fuori posto, anche con la sua pelliccia invernale e lo strato di grasso; inoltre, per creare un ambiente più vicino al loro habitat naturale, l’acqua nella piscina è mantenuta alla temperatura di 55-60 ° Fahrenheit ((12-15 gradi centigradi), per permettergli dei tuffi "refrigeranti".

L'orso polare si gode...
 il caldo sole di San Diego

MA CI SONO ANCHE DEGLI ALBERI... FINTI!!

Un orango appena sceso 
dalla sua liana "sintetica"

Per permettere loro di mantenere un comportamento normale come arrampicarsi su un albero e costruire nidi, lo zoo di San Diego ha deciso di mettere alberi finti nelle loro gabbie. “Perché alberi finti?” è une delle domande che vengono poste più di frequente. 
La risposta è semplice: gli oranghi sono abituati ad arrampicarsi sugli alberi, costruire un nuovo nido ogni sera e mangiare le foglie. 
Degli alberi vivi non potrebbero sopravvivere a questo trattamento. Questi alberi finti sono progettati per essere duraturi e per permettere agli oranghi di mantenere il comportamento usuale anche in cattività.

I PROBLEMI DEI PANDA

Un altro ospite dello zoo che ha bisogno di speciali trattamenti è il panda. Lo zoo sta studiando i panda, cercando di capire i loro bisogni nutrizionali, il loro modo di comunicare e come mantenerli in salute il più possibile. La nascita di un panda in cattività è un evento raro ma molto importante per un animale in via di estinzione. Gli sforzi dello Zoo di San Diego sono stati ricompensati dalla nascita di un piccolo panda lo scorso settembre: i visitatori possono ammirarlo su uno schermo collegato a una telecamera.

Oggigiorno rimangono solo 1600 esemplari di panda gigante, così si sta cercando di preservare i luoghi dove vivono e di difenderli dalle interferenze degli uomini. 
I panda, come si sa, mangiano solo bambù, ma il problema è che i panda non possono mangiarne tutte le qualità e inoltre queste piante crescono molto lentamente. E una volta cresciute fioriscono tutte nello stesso momento e muoiono subito dopo, lasciando i panda senza cibo e costringendoli a mettersi alla ricerca di un’altra zona ricca di bambù. Purtroppo, la crescente popolazione cinese sta invadendo sempre di più le zone nelle quali cresce il bambù, così per il panda è sempre più difficile trovare cibo.

Mmm... buono questo bambù della California

Un altro problema che si deve affrontare per tentare di salvare il panda dall’estinzione è che la stagione dell’accoppiamento è molto corta e le poche panda femmina rimaste possono dare alla luce al massimo a due cuccioli. E non è tutto! I piccoli panda sono completamente dipendenti dalla loro mamma per un periodo prolungato, così le loro possibilità di sopravvivenza non sono alte.

 

"Any species is an irreplaceable marvel, equal to the works of art 
which we religiously preserve in museums" 
Claude Levi-Strauss

 

 


 

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Riproduzione e diritti riservati -  Aggiornato il - Updated on: 09-mar-2016